Giorno 1 – Il viaggio da Kalamata a Koroni

All’aeroporto di Kalamata sono atterrati alle 9 a.m. due Mocho Vileda e due piccole esagitate con gli occhietti venati alla Willy il Coyote.

Il primo impatto: caldo. Dopo qualche minuto: che caldo porco. Ancora 10 minuti: la,prossima volta si viene in Grecia a Natale. Nei piani del quartetto ci sarebbe stato il pullman che, alle 11.30, da Kalamata l’avrebbe trasportato a Koroni per 7 euro a testa. Invece, dal tornante della superstrada, arriva la Mercedes grigia del nostro Zorba il greco: Jani il quale, per 40 euro, ci avrebbe portati a destinazione. A Stefano non è parso vero di poter giocare la prima partita del suo sport preferito: la contrattazione. Rilancia a 20 euro.

Adesso, a noi piace credere che lo sguardo fiero di Stefano e il suo tono perentorio abbiano fatto cedere il nostro tassista. Altre leggende narrano di un piatto di moussaka già a tavola a Koroni, per Jani, che a questa corsa non ci sperava nemmeno.

Dopo aver combattuto con un passeggino che non ne voleva sapere di passare dalla stiva dell’aereo a quella del taxi, montiamo su. E capiamo che incontro migliore non avremmo potuto fare.

Jani ha 66 anni, è nato e cresciuto a Koroni. Ha fatto tassista e autista di pullman da sempre, anche per molti anni ad Atene, tanto da aver collezionato 5 milioni di chilometri. Lui tifa inter, chiama Stefano mafioso perché juventino, e tra greco, inglese, italiano riusciamo a capire che:

  • al referendum lui ha votato NE;
  • per lui Tsipras e Varoufakis sono due ciarlieri contaballe che hanno illuso tanti giovani con la storia di uscire dall’Europa;
  • della Troika pensa sia il Male assoluto;
  • ammette che il problema della Grecia sono stati anni di governi corrotti;
  • ha un figlio che fa lo chef ad Atene;
  • beve birra per il male alla gola;
  • gli piacciono tutti tipi di musica e intona un sirtaki, in macchina, tra un arbusto di mirto e una distesa di ulivi argentati;
  • ci dice che Koroni un tempo era una meta d’élite per il turismo e che grande attrattiva l’aveva la Fortezza. Ci porta in un cantiere abbandonato e ci dice che per colpa di Tsipras non si fanno i lavori per rendere nuovamente accessibile la fortezza dal mare, un nuovo richiamo turistico. Io credo che il problema fosse piuttosto la crisi, ma in fondo io sono una Tsipras-groupie che vive in Italia, lui un 66enne che guida ancora il taxi in Grecia;
  • ammette d’invidiarci Renzi… (in Italia sarebbe un elettore Pd, of course);
  • è oggettivamente il doppiatore del sig. Portokalo de Il mio grosso, grasso matrimonio greco;
  • è sconvolto del fatto che io lavori con due bambine così piccole

Ma soprattutto, Jani, conosce TUTTI!

Quando arriviamo a Koroni ci porta a spasso per il paesino, dandoci le prime indicazioni sulle spiagge e sui locali. Noi, a bocca aperta per la bellezza di quelle vie, lo sentiamo dire che il problema di Koroni sono le strade “too small, too small… Katalaves (capito)?”. Gli diciamo che Andrea sarebbe venuta a prenderci alla fermata dell’autobus. Lui ovviamente sa chi sia Andrea, e le va incontro dopo averci scaricati in piazza. Ce la porta e poi ci saluta, augurandoci buone vacanze, come se non dovessimo mai più vederci. Invece, a oggi, lo abbiamo incontrato più volte al giorno e ci ha anche comprato un pesce dalla pescheria dove ci ha portati a fare spesa.

Chi trova un taxi driver come Jani, trova un tesoro.

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